Scopri cosa vedere a Jesi, “Città Regia” ricca di storia, arte e bellezza. Facciamo un giro in centro tra suggestive viuzze e magnifici musei ripercorrendo la sua storia dalle origini romane, al passaggio dell’ imperatore Federico II di Svevia, dal medioevo al rinascimento… fino ai giorni oggi!
Indice
- Dove si trova Jesi?
- Cosa vedere a Jesi?
- Mura difensive
- Piazza Federico II
- Cattedrale San Settimio
- Museo Diocesano
- Museo Stupor Mundi
- Piazza Colocci
- Palazzo della Signoria
- Casa Museo Palazzo Colocci Vespucci
- Arco Porta della Rocca
- Piazza della Repubblica
- Chiesa dell’Adorazione Eucaristica Perpetua
- Palazzo Pianetti – Pinacoteca Civica
- Piazza Pergolesi
- Chiesa Madonna delle Grazie
- Chiesa San Niccolò
- Alcune curiosità su Jesi
- Jesi città esemplare Unesco
- Cosa non perdere a Jesi?
- A chi consigliamo la visita di Jesi?
- Quali sono gli eventi più famosi di Jesi?
- Hotel Jesi
- Dove mangiare e divertirsi a Jesi?
- Cosa vedere vicino Jesi
Dove si trova Jesi?
Jesi è una splendida città adagiata lungo il corso del fiume Esino, in provincia di Ancona. L’ esteso comune raccoglie intorno a se numerosi borghi denominati “I CASTELLI DI JESI“, il cosiddetto territorio della “Vallesina“.
Cosa vedere a Jesi?
Ciao Amici, oggi vi portiamo tra le “regali” vie dell’antichissima città di Jesi, colonia romana fondata nel 247 a.C. con il nome Aesis.
Mura difensive
Arroccata su di una dolce collina, la città è circondata da una massiccia muraglia eretta tra il XIII e XIV secolo, estesa sull’antico tracciato romano delle due vie primarie, cardo e decumano. Le mura sono in laterizio, si estendono per un chilometro e mezzo e sono complete dei classici elementi difensivi come i torrioni (ne troviamo quadrati, poligonali e cilindrici), le porte d’accesso, le cortine coronate da archetti e beccatelli, e le feritoie.
La cinta muraria fu rimodernata nel ‘400 dall’architetto militare fiorentino Baccio Pontelli e possiamo dire che è tra le meglio conservate nelle Marche.
Oltrepassiamo Porta Valle, uno dei sette antichi accessi, percorrendo le caratteristiche viuzze strette e ripide scalette nel fitto agglomerato urbano.
Piazza Federico II
In cima alla scalinata ci appare la rettangolare Piazza Federico II, intitolata all’illustre Imperatore Federico II di Svevia nato esattamente in questo luogo il 26 dicembre 1194.
scopri la storia della nascita di Federico II [clicca ed espandi]
Costanza Hauteville — Altavilla diede alla luce Federico II di Svevia a Jesi il 26 dicembre 1194. Era in viaggio verso Palermo per raggiungere il marito Enrico, che il 25 dicembre sarebbe stato incoronato Re di Sicilia. Costanza lo stesso giorno stava attraversando la Marca Anconetana. Rendendosi conto dell’imminente nascita del figlio, decise di fermarsi a Jesi, cittadina filoimperiale, dove fu allestita una tenda nella piazza centrale. Costanza, all’epoca quarantenne, volle fugare ogni dubbio sulla sua gravidanza partorendo al cospetto di tutte le donne maritate del paese, il giorno 26 dicembre 1194.
Qui oggi si affacciano la Cattedrale di San Settimio, il Palazzo Ripanti, l’ex chiesa di San Floriano e lo storico Palazzo Ghislieri.
Cattedrale San Settimio
La duecentesca Cattedrale di San Settimio, dedicata al primo vescovo e patrono della città, venne abbattuta nel settecento e ricostruita su disegno dell’architetto romano Filippo Barigioni.
L’edificio religioso ci appare elegante e solenne. La facciata in stile classico rinascimentale è di color rosso mattone con particolari in pietra chiara, come il portale, le colonne scanalate corinzie, le statue dei Santi Marcello Papa e Settimio, i due grandi stemmi, il timpano e il cornicione con la scritta al vescovo: “Rambaldus Magagninius Epus A.Chr. MDCCCLXXXIX”.
La pianta è a croce latina con copertura a botte, all’interno un’unica navata dove si schiudono le otto cappelle “baroccheggianti” intitolate alla Madonna, al Santissimo Sacramento, Crocifisso e ai Santi Rocco, San Giovanni Battista, Lorenzo Martire, Floriano, Biagio, Francesco d’Assisi.
L’ambiente è impreziosito da marmi policromi, due meravigliosi leoni acquasantiere, il bassorilievo in marmo della Traslazione della Santa Casa datato ‘600 in stile barocco romano, la cinquecentesca fonte battesimale in marmo rosso di Verona, la pala di San Biagio dell’artista Giovanni Odazzi, e pregiati affreschi e tele raffiguranti la santissima iconografia.
Museo Diocesano
Usciamo e continuiamo l’approfondimento di opere d’arte a tema sacro nel Museo Diocesano, ubicato nel vicino Palazzo Ripanti Nuovo, nobiliare dimora che nel XV secolo ospitò l’Ospedale cittadino di Santa Lucia.
Si inizia da un grande salone, passando poi in diverse stanze che formano un percorso a ferro di cavallo che ci riporta alla sala iniziale.
Ammiriamo i soffitti affrescati e le rappresentazioni artistiche che celebrano la religione cristiana, e i suoi personaggi.
Circa 200 le opere marchigiane esposte nel museo, aperto nel 1966: da giganteschi Crocifissi lignei a grandi e piccole tele pittoriche, da reliquiari dorati ad ex voto.
Museo Stupor Mundi
Torniamo in piazza e di fronte a noi il Museo Stupor Mundi, con la fiera statua in bronzo del condottiero Federico II di Svevia a sorvegliare le porte del Palazzo Ghislieri.
La dimora, ristrutturata nell’800 dall`architetto jesino Raffaele Grilli, è sede del museo che ripercorre la vita, il temperamento e le passioni di Federico II di Svevia.
Il moderno percorso museale si avvale di pannelli multimediali, video con attori, vestigia, modellini e documenti.
Ci siamo immersi nelle storiche e drammatiche vicende dell’Imperatore e dell’intera dinastia: dalla nascita alle incoronazioni, dai dissapori alle scomuniche fino alle sue straordinarie conquiste!
Abbiamo trovato un’esposizione innovativa, tecnologica e molto accurata, particolarmente interessante e coinvolgente.
Piazza Colocci
Ci incamminiamo per via Pergolesi, intitolata al concittadino compositore di opere musicali sacre dell’epoca barocca, fino a piazza Colocci. Qui svetta il favoloso Palazzo della Signoria, il Palazzo Colocci Vespucci e il Palazzo Bisaccioni.
Palazzo della Signoria
Il Palazzo della Signoria fu eretto nel ‘400 su disegno di Francesco di Giorgio Martini, e impiegato nel corso degli anni come sede della Magistratura, Pretura, Carceri, e anche come prima centrale telefonica automatica d’Italia. Ora è Biblioteca Comunale Planettiana e Archivio Storico Comunale.
Approfondiamo la storia del palazzo rinascimentale grazie all’esperta guida (su prenotazione, con il passaporto museale), che ci descrive minuziosamente la poderosa ed elegante architettura.
La facciata della solida costruzione è arricchita dalla seicentesca torre, un doppio ordine di finestre a croce guelfa, un grande portale ad arco a tutto sesto, la marmorea edicola con la scultura del leone rampante e i due blocchi in pietra ad indicare le unità di misura medievali della “canna”, del “passo”, del “coppo” e del mattone.
Entriamo nel cortile dove spiccano i loggiati dei piani superiori, caratterizzati da differenti colonne e larghezza delle arcate.
Al piano terra la Sala della Salaria, usata anticamente come magazzino del sale, è stata completamente ristrutturata e adibita a biblioteca pubblica. Qui è possibile consultare numerosi volumi contemporanei, periodici, quotidiani, la raccolta fotografica di Adriano Colocci e la Videoteca Olivieri.
Al primo piano visitiamo la Sala Maggiore dove risalta il magnifico soffitto ligneo a cassettoni risalente al XVI secolo, e l’originale scaffalatura della nobile famiglia Pianetti, ritrovata casualmente in uno scantinato, piena di antichi libri.
Salendo al secondo piano possiamo ammirare la Sala Planettiana e la sua preziosa collezione.
Sono esposti due meravigliosi globi in pergamena datati XVII secolo realizzati dal geografo e cartografo Vincenzo Coronelli; gli antichi Fondi della famiglia Pianetti, il fondo musicale di Gaspare Spontini donato da Carl Robert; l’Archivio Ubaldini, Azzolino, Colocci Vespucci e molti altri volumi, pergamene e stampe.
Avvincente ed esaustiva la narrazione della guida che, indossando guanti bianchi, ci mostra alcune preziose ed antiche opere librarie custodite nella stanza. E’ emozionante poter osservare così da vicino queste autentiche testimonianze storiche vecchie di secoli.
Casa Museo Palazzo Colocci Vespucci
Sempre in piazza la Casa Museo del Marchese Colocci Vespucci, un’antica e fascinosa residenza della seconda metà del XVI secolo.
Attualmente è visitabile, su prenotazione, un solo appartamento ristrutturato nel ‘700 in stile barocco dall’architetto romano Pier Paolo Alfieri. Il museo è una testimonianza diretta della vita della famiglia, illustrata sapientemente dalla guida.
La casa è colma di interessanti, e a volte bizzarri, oggetti personali come l’ottocentesco pianoforte, la mobilia, le numerose tele, il presepe a “soffietto”, l’orologio notturno, il carnet de bal, i servizi da tè e molto altri articoli curiosi dell’ aristocratica famiglia jesina.
Arco Porta della Rocca
Riprendiamo via Pergolesi fino ad arrivare all’Arco del Magistrato, adiacente al Municipio e al centro di due piazze, una dedicata al compositore Gaspare Spontini e l’altra intitolata all’Indipendenza. L’Arco (Porta della Rocca) con doppio accesso in Piazza della Repubblica, faceva parte dell’antica fortificazione romano-medievale.
Piazza della Repubblica
Proseguendo ci affacciamo nella stupenda Piazza della Repubblica, simbolo e cuore di Jesi. La sguardo passa dal settecentesco Teatro Pergolesi o della Concordia, alla Chiesa dell’Adorazione eucaristica perpetua, dall’elegante Loggiato alla Fontana dei Leoni (traslata da Piazza Federico II) fino al brioso Corso Matteotti gremito di bei negozi e locali storici.
Chiesa dell’Adorazione Eucaristica Perpetua
La Chiesa dell’Adorazione Eucaristica Perpetua merita una visita. Fonda le sue radici nel XVI secolo con la Confraternita dei Poveri e della Morte, i quali assistevano spiritualmente i carcerati e ne seppellivano le salme.
L’edificio è in stile tardo barocco, all’interno sono custodite opere pittoriche di pregio come l’Assunzione della Vergine di Claudio Ridolfi, la Natività di Filippo Bellini e la Pala della Nascita di Maria eseguita nel 1742 da Domenico Luigi Valeri.
Palazzo Pianetti – Pinacoteca Civica
Ancora alcuni passi in Corso Matteotti e un cartello ci segnala di voltare in una traversa che conduce di fronte Palazzo Pianetti.
Costruito nel XVIII secolo dall’aristocratica famiglia Pianetti, l’edificio dal 1981 è sede della Pinacoteca Civica. Il museo è diviso in tre sezioni.
A piano terra, nelle antiche scuderie, si trova il Museo Archeologico, con reperti databili dalla Preistoria all’era romana. E’ caratterizzato da ampie vetrate che mostrano lo splendido giardino all’italiana.
Al secondo piano si sviluppa la Pinacoteca. Magnifica è la Galleria degli Stucchi, un lungo corridoio in stile Rococò, che lascia a bocca aperta.
Troviamo inoltre alcune opere di Lorenzo Lotto del ‘500, una raccolta di opere sacre tra il XV e XIX secolo, una serie di 200 vasi in ceramica del ‘700 donati dall’antica farmacia jesina.
In quest’ultima sala una singolare teca ha catturato la nostra curiosità. All’interno strane palline e racchette. Le sfere in pelle, chiamate “le balette jesine”, venivano utilizzate nel’500 per il gioco della pallacorda, ovvero un antenato del tennis!
Saliamo all’ultimo piano, l’appartamento nobiliare della famiglia Pianetti. Qui sono visibili interessanti opere d’arte Contemporanea dalla seconda metà dell’800 fino ai giorni nostri.
Consigliamo dunque una visita a Palazzo Pianetti sia per le opere, che per ammirarne gli interni.
Piazza Pergolesi
Torniamo su Corso Matteotti fino alla candida e lineare Piazza Pergolesi, dove primeggia la fontana dedicata al celebre musicista jesino. Ai lati da due chiese, quella della Madonna delle Grazie e quella di San Nicolò.
Chiesa Madonna delle Grazie
La chiesa della Madonna delle Grazie venne costruita in laterizio di colore rosso nel ‘700, sopra una piccola cappella mariana dei Frati carmelitani. Successivamente fu installato il campanile dal coronamento ottagonale a bulbo. Dell’antica edicola votiva rimane solo il quattrocentesco dipinto della Madonna della Misericordia di Andrea di Bartolo. All’interno la sola navata è arricchita dalla graziosa Cappella della Madonna liberatrice dalla peste, i cinque altari e quadri raffiguranti l’iconografia cristiana dei pittori: Angelo Zona, Luigi Mancini, Luigi Lanci e Nicola Bertucci.
Chiesa San Niccolò
La Chiesa di San Nicolò invece è la più antica della città, la sua costruzione risale al XII secolo per merito dei Templari. L’architettura in stile romanico con elementi gotici è sobria ed essenziale. Sconsacrata, la troviamo aperta in via eccezionale in occasione di una mostra. L’esterno in mattoni rossicci a spina è caratterizzato da una successione di archetti pensili a goccia nell’abside e un portale ad arco senese in marmo policromo. L’ambiente interno, alquanto suggestivo, è scandito da tre navate con volte a crociera e archi a tutto sesto.
Alcune curiosità su Jesi
Persone famose di Jesi
Qui sono nati tanti personaggi famosi a livello mondiale.
Il primo in assoluto il grande imperatore Federico II di Svevia che venne alla luce nella piazza centrale, nell’antico Foro romano, che donerà a Jesi il titolo di” CITTA’ REGIA”.
Il secondo è il compositore Giovanni Pergolesi a cui è dedicato il teatro.
Non mancano personaggi dello spettacolo e della musica: Valeria Moricone, Virna Lisi, il Tenore Marcello Bedoni… e tanti altri Grandi che si sono distinti in Italia e all’ estero facendo grande Jesi e la regione Marche.
Sportivi famosi di Jesi
Ma anche nello sport, con i grandi della scherma: Giovanna Trillini, Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Ezio Triccoli, Stefano Cerioni; nel calcio: il calciatore e CT della nazionale Roberto Mancini, e Luca Marchegiani; nel motociclismo: Giancarlo Falappa, Alessandro Polita.
Jesi città esemplare Unesco
L’ Unesco ha donato a Jesi il titolo di “CITTA’ ESEMPLARE” per la capacità di preservare il patrimonio secolare architettonico, artistico e culturale.
Cosa non perdere a Jesi?
- Il MUSEO INTERATTIVO dedicato all’ imperatore Federico II, moderno, molto bello ed interessante, adatto anche ai bambini grazie ai numerosi video;
- Il MUSEO DIOCESANO contenitore di numerose testimonianze di arte sacra;
- PALAZZO DELLA SIGNORIA e BIBLIOTECA PLANETTIANA, ricca di 115 mila volumi e l’Archivio storico comunale; all’ interno si trova la sala MAGGIORE con il cinquecentesco soffitto ligneo a cassettoni e la settecentesca scaffalatura lignea dell’antica libreria Pianetti;
- La CASA MUSEO COLOCCI-VESPUCCI con oggetti, mobili e quadri;
- Il PALAZZO BISACCIONI con opere d’arte antica, moderna e contemporanee;
- Il MUSEO DELLO STUDIO PER LE ARTI DELLA STAMPA: torchi e macchine da stampa di varie epoche, libri rari e di pregio;
- Il TEATRO GIOVAN BATTISTA PERGOLESI tempio della lirica italiana celebre per la sua acustica perfetta con decori rococo’, pitture e affreschi;
- Il PALAZZO PIANETTI, sede della Pinacoteca Civica, la Galleria degli Stucchi e le opere di Lorenzo Lotto tra cui il grandioso capolavoro della PALA DI SANTA LUCIA;
- IL DUOMO: la Cattedrale di San Settimio si trova in piazza Federico II, in stile tardo barocco
A chi consigliamo la visita di Jesi?
Jesi è una città che offre tanto a tutti. Un mix tra un ricco passato e uno stimolante presente: tra imperatori e calciatori, tra schermisti e compositori, tra arte, storia e architettura sorseggiando un buon Verdicchio dei Castelli di Jesi.
Quali sono gli eventi più famosi di Jesi?
- PALIO DI SAN FLORIANO è una rievcazione storica con a cui partecipano 21 comuni della Vallesina. Sbandieratori, musicisti, tornei di arcieri ci riportano nel medievo .(Maggio)
- FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI eventi musicali sulle note del compositore.(Settembre)
- FIERE DI SAN SETTIMIO tradizionale fiera con tombolata di beneficenza .(Settembre) [scopri di più]
prossimi eventi a Jesi
Hotel Jesi
Pineta Hotel: il nostro consiglio
Se intendi visitare Jesi e la Vallesina, ti consigliamo un ECO Hotel di design, dall’ ottimo rapporto qualità prezzo: Pineta Hotel.
Il Pineta Hotel è un albergo attento all’ ambiente, dal design unico e particolare: tutte le camere sono situate al piano terra, ed è possibile posteggiare l’ auto direttamente davanti la porta di ingresso. Cura dei dettagli, design innovativo e rigoroso, massimo comfort, ottima colazione. Il Pineta si trova alle porte di Jesi, comodo sia per visitare la città che tutta la provincia di Ancona. info: www.pinetahotel.net
Dove mangiare e divertirsi a Jesi?
Paradise Play, Drink & Food non è solo ristorante e pizzeria, ma anche un luogo dove divertirsi e passare una piacevole serate. Adatto a tutte le età, ci sono giochi ed attività per “bambini” di tutte le età: a partire da zero anni (area 0-3, parco giochi gonfiabili) fino agli adulti (bowling, video games, pattinaggio su ghiaccio, escape room, softair, paintball, sala slot…). Inoltre ampia area bar per merende, aperitivi, cene veloci e after dinner. info: www.paradise-monsano.com
Consigli se viaggi in camper: Jesi
Se viaggi in camper a Jesi troverai una comoda area camper sotto le mura della città, in prossimità di un pratico ascensore che ti porterà direttamente nel borgo del centro storico di Jesi. Oltre al parcheggio con piazzole per camper, troverai acqua potabile, scarico cassetta wc e acque nere.
Parcheggio Zannoni, all’ incrocio tra via delle Setaiole e via Zannoni a Jesi: clicca qui per vedere la mappa.
Cosa vedere vicino Jesi
Se ami il mare Jesi si trova a circa 30 minuti di auto da Senigallia e la sua “spiaggia di velluto”. Più distanti le spiagge del Conero, ma molto suggestive, Sirolo e Numana distano circa 45 minuti.
Per raggiungere Ancona, città ricca di arte e storia, occorrono circa 30 minuti.
Le Grotte di Frasassi e la zona di Genga sono a 30 minuti in auto.
Jesi è circondata di suggestivi borghi medievali adagiati sulle dolci colline marchigiane, come San Marcello, Morro d’Alba e Cupramontana.
Se ti è piaciuto questo articolo su cosa vedere a Jesi, se hai notato errori o vuoi segnalarci dei suggerimenti…. lascia un commento qui sotto!
aldebaran says
perfetta sintesi ma per gli amanti dell’ arte non avrei tralasciato di citare nomi( Melozzo da Forlì. Fr. Di Gorgio Martini,etc., opere di pittura famose e non solo lotto,, grotte e mistero sotterraneo quali possibili terme romane ove P.zza Federico II etc). Chi si interessa di far conoscere Jesi, potrebbe far ricerche di tesine universitarie su Jesi antica.
In Urbino se ne fecero verso il 1963 se non erro.
Amarche says
Grazie del commento! Cercheremo di migliorare l’articolo facendo ulteriori approfondimenti. A presto