Braccano è grazioso borgo in provincia di Macerata abbellito da stupendi murales.

Indice
Dove si trova Braccano?
Il paese sorge nel territorio appenninico della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, circondato da una rigogliosa vegetazione incontaminata e due splendide forre: la Gola di Jana e la Bocca de Pecu. Braccano è una frazione di Matelica, siamo nella provincia di Macerata.
Cosa vedere a Braccano?
Ciao Amici, se siete amanti dell’arte, in particolar modo della Street Art, Vi consigliamo di visitare Braccano un delizioso borgo alle pendici del Monte San Vicino.
Monumento all’Eccidio di Braccano
La nostra passeggiata inizia dal Monumento all’Eccidio di Braccano, in ricordo della morte di partigiani avvenuta nel 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale. Il memoriale è caratterizzato da un altare dove è posto il mezzo busto di don Enrico Pocognoni e decorato da alcune foto dei Caduti.
Murales
Davanti al memoriale una casa bianca dà il via a questa affascinante esposizione di opere a cielo aperto, nata nel 2001 grazie agli studenti dell’Accademia di Brera, Urbino e Macerata e da numerosi artisti provenienti da ogni parte del mondo.
Il primo affresco raffigura il “re del bosco” un gigantesco lupo con accanto una scritta ”io abito qui” [la foto si trova all’inizio dell’articolo]. Proseguiamo sulla strada principale sulle pareti delle case sono raffigurate: figure femminili, la squadra di calcio vincente, un prato con le erbe aromatiche, i gatti sornioni, una bellissima carpa, animali d’ogni specie, coloratissimi fiori, paesaggi montani, scene contadine, surreali, metafisiche e tante altre opere sparse per il paese.
Chiesa Santa Maria delle Grazie
Al centro del borgo spicca l’unica chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie, eretta nel 1684 in stile barocco. La facciata semplice a un’unica navata, a pianta rettangolare, conserva al suo interno le spoglie del parroco don Enrico Pocognoni, un’elegante fonte battesimale, pregevoli opere lignee e una Madonna con bambino della fine del XIII sec.
Museo a cielo aperto
Abbiamo girato in lungo e in largo tra fienili e pollai, tra stretti vicoli in salita e discesa per ammirare questi capolavori che abbelliscono Braccano.
La nostra passeggiata si conclude al Bar Ristoro Il Murales per assaggiare qualche piatto locale.
Cosa non perdere a Braccano?
Trekking Monte San Vicino
I numerosi sentieri nella Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino, immersi tra i boschi di roverella, orniello, carpino, acero e scotano. Tra i percorsi più affascinanti ricordiamo quello che conduce all’Abbazia di Roti, alla Bocca de Pecu, all’Acqua dell’Olmo e alla Gola di Jana. Quest’ultima si raggiunge, partendo da Braccano, in 20 Minuti. Oltrepassato il centro del paese si prosegue su strada al bivio per il Monte San Vicino si prosegue a destra, si supera un piccolo ponte, dove scorre il torrente Braccano, e dopo 1 Km si giunge a una strada sterrata. Si arriva a uno slargo e si seguono le indicazione nel bosco fino ad arrivare alla Gola di Jana.
Abbazia Santa Maria de Rotis
L’Abbazia di Santa Maria di Roti o Rotis, eretta dai monaci Benedettini nel IX secolo sopra i resti di un tempio pagano in pietra calcarea. La struttura a quadrilatero si è ampliata con il tempo e l’antica chiesa monofora cela nella cripta le fondamenta di un abside semicircolare. Attualmente è di proprietà della Regione Marche sotto la tutela del Corpo Forestale dello Stato.
Nel 2018 RisorgiMarche organizzò nei prati dell’Abbazia il memorabile e indimenticabile concerto di Jovanotti, il quale accolse oltre 70mila spettatori. Nel centro di Braccano un grande cartellone ricorda lo storico evento del 5 agosto 2018: 70mila persone passarono per Braccano e dirigersi verso i prati dell’Abbazia di Rotis. C’eravamo anche noi!
Faggeta di Canfaito
La Faggeta di Canfaito, un altopiano a circa 1000 metri di quota, nel cuore della Riserva Naturale Regionale Monte San Vicino e Monte Canfaito. Una distesa immensa di faggi secolari e si può osservare il più antico delle Marche, inserito fra i 300 alberi monumentali d’Italia. L’albero più vecchio ha più di 500 anni, secondo don Eugenio Angeloni, ha messo le sue enormi radici a chiocciola in questo suggestivo bosco.
Curiosità su Braccano?
Nel territorio di Braccano, più precisamente lungo la strada per l’Abbazia di Roti, sono venuti alla luce dei reperti, oggetti di ceramica, tombe a tumulo con fossato circolare, resti di selce bruciata, corredi principeschi, armi forgiate, scettri di bronzo, monili in ambra e oggetti d’Avorio finemente lavorati dal Paleolitico fino all’Impero Romano. Attualmente sono in esposizione al Museo Civico Archeologico di Matelica.
Braccano vide la nascita tra ‘800 e la metà del ‘900 dei carbonai, grazie ai floridi boschi che lo circondano e alla qualità del legname che questa attività si sviluppò nella zona. Si possono vedere ancora oggi nella vegetazione le tracce di questo antico e duro mestiere.
Nel territorio di Braccano, Esanatoglia e Matelica durante la Seconda Guerra Mondiale si erano formati tre gruppi distinti di partigiani: di “Roti”, di “San Fortunato” e di “Eremita”. I partigiani ostacolarono con diverse azioni belligeranti i tedeschi e i fascisti, i quali nella primavera del ’44 risposero con violenza, terrorizzando e uccidendo Mohamed Raghè, il parroco don Enrico Pocognoni, Temistocle Sabbatini, Ivano Marinucci, Thur Nur e Demade Lucernoni.
Cosa vedere vicino Braccano?
Braccano è una frazione di Matelica, quindi una visita alla cittadina di Matelica è comoda ed interessante.
A poco più di 30 minuti in auto c’è un altro borgo ricco di murales artistici, Cacciano.
In circa 25 minuti di auto si arriva a San Severino Marche, altra tappa consigliata nelle vicinanze.
Stessa tempo, passando per la montagna, per arrivare al grazioso borgo di Elcito.
Andando in direzione opposta, verso l’entroterra, a meno di 20 minuti troviamo la piccola cittadina di Esanatoglia o la bellissima Pioraco.
Per arrivare a Fabriano, città ricca d’arte e storia, occorrono poco più di 20 minuti.
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