Delizioso borgo medievale contraddistinto da numerose botteghe dei mestieri antichi, Bevagna a guardar bene mostra anche un glorioso passato di epoca romana. Fu un importante municipio grazie al porto fluviale che, assieme alla via Flaminia, fungeva da crocevia tra Roma e gli angoli dell’impero. Da qui il nome “Mevania”, colei che sta nel mezzo.
Indice
Dove si trova Bevagna?
Bevagna si trova in Umbria, in provincia di Perugia, sul pianoro folignate. E’ Bandiera Arancione e tra i Borghi più Belli d’Italia. La città è in parte attraversata dall’incantevole fiume Clitunno, sorgente carsica subaffluente del Tevere.
Cosa vedere a Bevagna?
Ciao Amici, oggi siamo in Umbria alla scoperta di Bevagna, in compagnia dei nostri amici di Umbria.Love.
Cinta muraria
Parcheggiamo in piazza Garibaldi, a ridosso della possente cinta muraria medievale, ben conservata, come del resto le sette porte urbiche (Foligno, Todi, dei Molini, Sant’Agostino, Guelfa, Raggiolo e Cannara) abbellite da archi a sesto acuto, fregi e decorazioni.
Porta Cannara
Oltrepassiamo porta Cannara ritrovandoci nella oblunga piazza Garibaldi.
Chiesa di San Francesco
A metà della piazza un’incantevole scalinata precede un elegante portale decorato, che ci invita ad entrare nella Chiesa di San Francesco. La semplice facciata a capanna introduce un ambiente unico più sontuoso.
Nella chiesa, datata XIII secolo, primeggiano stucchi settecenteschi, una raffinata Cappella della Madonna di Loreto decorata da maioliche smaltate del toscano Santi Buglione, una tela dell’ “Immacolata, Trinità e Santi” di Ascensidonio Spacca, detto Il Fantino, la Pala Ciccoli del pittore Dono Doni da Assisi e la sacra pietra usata da San Francesco durante la “Predica agli uccelli” a Pian d’Arca.
Circuito dei Mestieri Medievali
Il vicolo, intitolato al poverello d’Assisi, ci indirizza verso la Cartiera Medievale “La Valchiera”. La guaita di San Giovanni è una dei quattro quartieri protagonisti del Circuito dei Mestieri Medievali e della Festa delle Gaite. La sfida verte su quattro diverse gare: i Mestieri, la Cucina, il Mercato, il Tiro con l’Arco.
Le Guaite
La guaita era un termine longobardo che indica un quartiere e, come riportato negli Statuti comunali nel XVI secolo, era in uso a Bevagna e dintorni. Le guaite erano amministrate dal Podestà e da quattro consoli, che si occupavano della vita sociale, le attività economiche e giuridiche dell’antica Mevania.
Quattro sono le guaite: San Giovanni, San Giorgio, Santa Maria e San Pietro.
- La Gaita San Giorgio lavora la canapa, le monete e la pittura.
- La Gaita San Giovanni riproduce la carta bambagina, il vetro, le campane e il pane.
- La Gaita Santa Maria è specializzata nelle tecniche della lavorazione dei tessuti, canapa e seta.
- La Gaita San Pietro prepara le spezie, i ceri, i colori e le vetrate artistiche.
Vicoli del Borgo
Ad ogni svolta tra le antiche casette e le strette vie fiorite, ammiriamo incantevoli scorci medievali, reperti di epoca romana e storiche botteghe artigianali.
Teatro Romano
Arriviamo all’ingresso del museo dei resti del teatro Romano. Una delle guide ci invita a scoprire la storia di uno dei più grandi teatri dell’impero romano, costruito proprio qui a Bevagna. Incuriositi acquistiamo il biglietto, valido anche per la “Casa del Mercante”.
Si parte da sotto, con la struttura del teatro, risalente al I secolo d.C., oramai inglobata nell’impianto urbanistico della città. La capacità era di ben 10.000 spettatori, tra le più grandi dell’Italia centrale. Ne rimangono solo alcune tracce: lapidi, resti degli ambulacri, piccole salette e un pozzo.
In fondo al tunnel un’ enorme ruota idraulica vitruviana, perfettamente funzionante, una volta azionata cattura la nostra attenzione.
Casa del Mercante
La visita continua al piano superiore. Nella “Casa di Cecco il Mercante”, dove è stata allestita una sorprendente ambientazione medievale. La graziosa dimora fu abitata da un ricco commerciante di stoffe; è colma di oggetti, arredi, aneddoti e curiosità che ci vengono abilmente narrati dal signor Filippo.
Piazza Silvestri
In piazza Silvestri, il cuore del paese, si affacciano importanti edifici: la Collegiata di San Michele Arcangelo, la Basilica di San Silvestro collegata al duecentesco Palazzo Consoli.
Palazzo Consoli
Palazzo Consoli vanta un’elegante loggia con volte a crociera e la più piccola sala teatrale dell’Umbria, il Teatro Francesco Torti. L’ottocentesca architettura disegnata dall’architetto Antonio Martini è a ferro di cavallo, finemente decorata, ospita 251 spettatori.
Fontana della Piazza
La bella fontana risale al 1896, costruita in sostituzione del vecchio pozzo che riforniva il centro città.
Chiesa di San Silvestro
Le due chiese contrapposte sono particolarmente interessanti, sopratutto per chi ama la suggestiva e mistica arte romanica.
L’incompiuta Chiesa di San Silvestro del 1195 edificata dal maestro Binello. E caratterizzata da una facciata in conci di travertino e pietra rosa d’Assisi, un bel portale, colonnine a tortiglione e una ricca decorazione a motivi vegetali ed evangelici.
Il sobrio ambiente interno è caratterizzato da tre navate suddivise da grosse colonne in arenaria con capitelli corinzi, doppio coronamento di foglie acquatiche e gigli molto stilizzati.
Al di sotto del presbiterio si trova l’ascetica cripta.
Collegiata di San Michele Arcangelo
La Collegiata di San Michele Arcangelo, eretta nel XII secolo dai maestri Rodolfo e Binello in stile romanico, venne rimaneggiata nel corso degli anni del ‘900. Dalla rettangolare facciata in travertino si innalza il campanile del XV secolo, la parte superiore è abbellita da lesene e da una cornice con protomi.
Entriamo. Le tre navate sono scandite da due ordini di colonne e sormontate da un soffitto a capriate in legno, che proietta lo sguardo in fondo al sopraelevato altare illuminato dalla monofora. La chiesa conserva opere di pregio: la seicentesca fonte battesimale, gli affreschi dell’artista Andrea Camassei e la statua d’argento di San Vincenzo eseguita da Peter Ramoser.
Lavatoio dell’Accolta
Proseguiamo la visita lungo le incantevoli sponde del fiume Clitunno fino alle cascatelle e al Lavatoio dell’Accolta, vicino al Torrione dei Molini.
Lo sbarramento del fiume Clitunno venne creato nel XV secolo per raccogliere le acque fluviali, le quali muovevano le pale del mulino a grano (ancora funzionante) Successivamente la struttura fu modificata e utilizzata dalle donne per lavare i panni.
Cosa non perdere a Bevagna?
Museo Civico
Il Museo Civico, l’allestimento si trova all’interno del Palazzo Lepri e propone un approfondimento sull’archeologia, pittura e storia. Il primo si avvale di reperti di epoca arcaica, repubblicana e imperiale: frammenti lapidei, steli funerarie, monete di età romana repubblicana ed urne cinerarie del II e del I secolo a.C. in pietra arenaria con coperchio a doppio spiovente. Nella sezione della pinacoteca sono presenti: pergamene medievali, il modello ligneo del Santuario della Madonna delle Grazie del XVI secolo di Valentino Martelli e dipinti databili tra XVI e XVIII secolo eseguiti da Dono Doni, Corrado Giaquinto da Molfetta, Joseph Esperlin, Andrea Camassei e Ascensidonio Spacca.
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Mosaico delle Terme Romane
Il Mosaico delle Terme Romane, si tratta di un meraviglioso pavimento del frigidarium datato II secolo d. C, dove è rappresentato il mondo marino: polipi, delfini, aragoste, tritoni e ippocampi.
La grande opera d’arte realizzata con tessere bianche e nere si trovava in prossimità del cardo massimo e del foro, attualmente in via delle Terme Romane.
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Chiesa dei Santi Domenico e Giacomo
Chiesa dei Santi Domenico e Giacomo, decentrata da Piazza Silvestri, è stata edificata alla fine del ‘200. Nella sola navata si possono osservare una serie di affreschi di ispirazione giottesca, due sculture lignee “la Madonna col Bambino” e il Crocifisso; l’urna contenente le spoglie del Beato Giacomo e numerosi affreschi della metà del ‘300.
Curiosità su Bevagna
Non spaventatevi se passando con l’auto notate una gigantesca cupola, perché essa non è altro che una stupenda opera d’arte di Arnaldo Pomodoro creata per contenere il vino. “Il Carapace” è la singolare cantina a forma di tartaruga commissionata dalla famiglia Lunelli. L’opera in rame color terra è un interessante progetto di edilizia che unisce: scultura, architettura e natura. Unica nel suo genere è ben inserita sulla dolce collina umbra dell’omonima tenuta vinicola.
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Quali sono gli eventi più famosi a Bevagna?
Mercato delle Gaite
Il Mercato delle Gaite, è una rievocazione storica medievale dei mestieri e attività svolte in quell’epoca. L’evento che dura dieci giorni combina la Contesa delle Gaite, gli stand enogastronomici, i laboratori artigianale, gli spettacoli e la musica.(giugno)
♥ info
Cosa vedere vicino Bevagna
Tempi di percorrenza in auto
- PERUGIA: 35 minuti
- Spello: 15 minuti ► cosa vedere a Spello
- Foligno: 10 minuti
- Gualdo Cattaneo: 10 minuti
- Montefalco: 10 minuti
- Trevi: 20 minuti
- Assisi: 25 minuti ► cosa vedere ad Assisi
- Spoleto: 30 minuti ► cosa vedere a Spoleto
- Todi: 35 minuti
- Gualdo Tadino: 40 minuti ► cosa vedere a Gualdo Tadino
- Rasiglia: 40 minuti ► cosa vedere a Rasiglia
Cosa vedere in Umbria
► Scopri cosa non perdere e cosa vedere in Umbria
Informazioni su Bevagna
- Regione: Umbria
- Provincia: Perugia
- Popolazione: 5.068 (2017) ISTAT
- Altitudine: 210 m
- Riconoscimenti: Borghi più belli d’Italia; Bandiera Arancione
- Comuni confinanti: Cannara, Foligno, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Spello
- Frazioni: Cantalupo, Castelbuono, Gaglioli, Limigiano, Torre del Colle
- Codice postale: 06031
- Prefisso: 0742
- Codice ISTAT: 054004
- Nome abitanti: bevanati
- Patrono: Vincenzo di Saragozza
- Giorno festivo: 6 giugno
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