Sant’Angelo in Vado sorge sulle rovine dell’antica Tiphernum Mataurense denominazione che deriva da tipher o tifia, pianta acquatica che si sviluppa nelle zone paludose.
Indice
Dove si trova Sant’ Angelo in Vado?
Il paese si trova in provincia di Pesaro Urbino, nell’alta valle del fiume Metauro, il quale lo attraversa, alle pendici degli appennini.
Cosa vedere a Sant’Angelo in Vado?
Ciao Amici, oggi siamo a Sant’Angelo in Vado. Abbiamo iniziato la visita da uno dei luoghi simbolo l’antica città romana la “Domus del Mito”.
Area Archelogica “Domus del Mito”
L’area archeologica “Domus del Mito” è situata presso il “Campo della Pieve”, eretta alla fine del I secolo d.C. Si estende per circa 1.000 metri quadrati e venne scoperta negli anni ‘50. E’ adiacente al centro urbano.
La zona è impreziosita da un ricco complesso di mosaici figurati bicromi e policromi. I pavimenti splendidamente conservati raffigurano vari soggetti tra cui Nettuno e Anfitrite sul carro del trionfo trainati da cavalli marini, Dioniso, dio del vino, il viso pietrificante di Medusa. La stanza “triclinium” ci ha particolarmente colpito, vi sono raffigurate una scena di caccia, di pesca e motivi geometrici in bianco e nero.
Da non perdere!
Duomo di Sant’ Angelo in Vado
Proseguiamo per il centro fino ad arrivare al duomo della città in onore di San Michele Arcangelo. La chiesa venne costruita nel 1639 con una sola navata ma un secolo dopo venne ampliata. Dopo la ristrutturazione la concattedrale si presenta a tre navate con due cappelle laterali, una dedicata alla Madonna del Pianto e l’altra pertinente alla Confraternita degli Ortolani.
L’ampia facciata in laterizio è divisa in tre parti da semicolonne, con un campanile quadrato sormontato da una cupola rotonda. La torre è arricchita da un orologio e la statua marmorea gotica di San Michele Arcangelo.
All’interno si notano la cupola arricchita da stucchi dorati e affrescata dal pittore nordico August Albrecht di Wallenstein, la statua lignea dell’Annunziata attribuita al Ghiberti e una splendida Annunciazione di Raffaellino del Colle, famoso artista e allievo di Raffaello.
Palazzo della Ragione
Sulla piazza del Duomo si affaccia il particolare Palazzo della Ragione, ovvero El Campanon, dove risiedevano i magistrati e applicavano le sentenze civili o penali alle istanze presentate dalla popolazione. La struttura è semplice ma solenne, costruita nel XII secolo è caratterizzata da cinque arcate ogivali. Sulla facciata spicca l’imponente torre civica (in dialetto locale “campanon”).
Palazzo Mercuri e i Musei
Un edificio interessante non tanto per la facciata ma per gli interni favolosi è il Palazzo Mercuri del sec. XIX . Si rimane stupiti dalle preziose pitture e affreschi del settecento attribuite al Ragazzini e dal meraviglioso soffitto in stile liberty-floreale, opera del Cherubini. Nei sotterranei abbiamo visitato il Museo Demoantropologico “I Vecchi Mestieri” e il Museo Archeologico.
Il primo espone i tradizionali oggetti di lavoro di artigiani locali di alcuni decenni fa. Interessante la scrupolosa ricostruzione dei laboratori del fabbro, del calzolaio e del falegname, oltre ai gioielli, oggetti di ebanisteria e di ferro battuto.
Nel secondo sono stati esposti molti reperti di epoca romana dell’antica Tifernum Mataurense.
Chiesa Santa Caterina d’Alessandria
Per concludere la giornata abbiamo visitato la chiesa dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, detta “delle bastarde” perché la confraternita di S. Caterina del Gonfalone era dedita all’assistenza e all’educazione delle trovatelle (le bastarde) della Massa Trabaria.
Si notano due ingressi uno con il portale in pietra serena in stile gotico del 1402 e l’altro con un portale in pietra serena e arco a tutto sesto in stile barocco. Su entrambi i portali sono scolpiti i simboli del martirio della Santa: la ruota completa di punte che Caterina distrusse e la spada che la decapitò. Entrati veniamo accolti da una sola navata con copertura a botte la chiesa presenta delle iscrizioni in gotico, degli ornamenti in stucco, una pregevole statua in legno raffigurante S. Sebastiano e molte tele di pregio tra cui la Decapitazione di S. Caterina del pittore Raffaello Schiaminossi di Sansepolcro (secolo XVI).
Curiosità su Sant’Angelo in Vado
La città ha dato i natali a due pittori di grande fama Taddeo e Federico Zuccari. Quest’ultimo, sul finire del XVI secolo, realizzò la più imponente rappresentazione figurativa della Divina Commedia. Una collezione di 89 grandi tavole a matita nera e rossa, oggi conservate presso il Gabinetto dei Disegni e Stampe degli Uffizi, a Firenze.
La città venne chiamata con il titolo di “Massa Trabaria”, perché fu una provincia ecclesiastica in epoca medioevale.
Cosa non perdere a Sant’Angelo in Vado?
Chiesa di Santa Caterina al Corso
la facciata neoclassica è arricchita dal bel portale in stile rinascimentale e un antichissimo portone in legno intagliato del’500.
Museo civico ecclesiastico di S. Maria extra muros’
Il museo ospita molti arredi ecclesiastici, dipinti di artisti come Zanino di Pietro, Lorenzo Ghiberti e i Della Robbia, varie sculture e una raccolta di oggetti tradizionale.
La Cascata del Sasso
La cascata nasce dalle acque del fiume Metauro ed è alta 12 metri e larga 60 metri, generata da strati calcarei resistenti all’azione fluviale. Essa è incastonata in uno scenario favoloso immersa nella vegetazione di salici e pioppi. La cascata è tra le dieci più alte d’ Italia. Si trova leggermente fuori del centro abitato, nella zona artigianale.
L’eremo di Caresto
Un piccolissimo centro oggi abitato della Comunità di Caresto e si occupa di spiritualità matrimoniale nello specifico per coppie di sposi e fidanzati.
A chi consigliamo la visita a Sant’Angelo in Vado?
Il borgo è piccolo ma molto grazioso, alquanto importante l’area archeologica romana per arricchire la conoscenza storica dei ragazzi, una perla sul fiume Metauro!
Quali sono gli eventi più importanti a Sant’Angelo in Vado?
La Mostra del Tartufo Bianco pregiato, manifestazione nazionale dedicata al Tartufo Bianco con degustazioni e mostra mercato. (ottobre-novembre)
Emanuele Asero says
Il Ponte Romano riportato in due foto è situato a Mercatello sul Metauro.
web.admin says
ciao Emanuele, grazie per la segnalazione! abbiamo fatto confusione con le foto 🙂