L’anello dei 9 Castelli di Arcevia (Rocca Contrada) è un suggestivo itinerario tra i colli marchigiani che si sviluppa all’ interno dell’ esteso comune d’Arcevia, pochi chilometri da Senigallia. Come trasportati da una “macchina del tempo” vi ritroverete a vivere tra fortezze medioevali, circondati da muraglie in pietra, torrioni e ponti.
Indice
I 9 Castelli di Arcevia sono: Avacelli, Castiglioni, Montale, Piticchio, Loretello, Nidastore, San Pietro in Musio, Palazzo, Caudino.
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Rocca Contrada è il nome medioevale di Arcevia. “Monte della Rocca” emerge in uno scritto del 1065, degli antichi documenti attestano la presenza di un insediamento già fortificato sulla sommità del Sasso Cischiano. La Rocca Contrada dominava la Valle del Cesano e i 9 Castelli erano sotto il suo dominio.
Castello di Avacelli
Il Castello di Avacelli, o Castrum Lavacellorum (il nome deriva da “fonte”), ha origini Longobarde, fondato nel 1248 dalla Rocca Contrada, oggi Arcevia. Il paese era in una posizione strategica per il controllo della Valle e fungeva da difesa di confine del Ducato di Spoleto.
Dista pochi km dal Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frassassi in una zona rigogliosa di boschi, fossi e torrenti grazie alla presenza del fiume Misa che scorre lungo questa valle. Nel territorio sono presenti antichissime chiese, ruderi e un affascinante ponte romano, pedonabile.
Il borgo è protetto dalla cinta muraria in pietra del ‘300. Attraverso un’ antica porta si accede ad una piccola piazzetta e alla Chiesa castellana di San Lorenzo. All’interno ritroviamo un meraviglioso dossale (un oggetto artistico destinato alla parte superiore dell’altare) della metà del XV secolo in terracotta dipinta,” La Madonna della Misericordia”. Immersa nel bosco si può ammirare la Chiesa di Sant’Ansovino del XV secolo, in stile romanico, di proprietà dell’Ordine dei Templari.
Castello di Castiglioni
Il Castello di Castiglioni, risalente al ‘400, è di media grandezza, abitato, e tipicamente medioevale. Il borgo è circondato da mura fortificate in pietra e due porte d’accesso. L’ antica torre di guardia venne trasformata in torre campanaria. Gli edifici più importanti sono la Chiesa di Sant’ Agata e la chiesa di Santa Maria della Piana. La prima è stata ricostruita in stile neoclassico e all’interno conserva la Madonna del Rosario del 1589 opera di Ercole Ramazzani, e un Crocifisso ligneo del XV secolo. La seconda, del XIII secolo, ha una facciata rettangolare e ospita l’affresco di San Sebastiano risalente al 1474, ad opera di Andrea di Bartolo da Jesi.
Da non perdere la caratteristica Festa del Pane dove potrete assaggiare le prelibatezze tipiche del paese, realizzate rimettendo in funzione l’antico mulino e il vecchio forno.( settembre)
Castello di Montale
Il Castello di Montale sorge su di un’altura circolare di 280 metri. La sua fondazione risale attorno al 1200 sotto il dominio del Vescovo di Senigallia, conquistata in seguito dalla Rocca Contrada.
Il Castello ha un impianto Medioevale e tutto l’intero perimetro è caratterizzato dai camminamenti di ronda. Dell’antico fortificato è rimasta un’unica torre di guardia, oggi trasformata in un campanile. Il Campanile è inglobato nella Chiesa di San Silvestro del 1830, salendoci è possibile ammirare un magnifico paesaggio sulle campagne marchigiane.
Castello di Piticchio
Piticchio sorge sull’antica città romana Pitulum, alla sommità di un colle. L’abitato quattrocentesco è un incantevole borgo-castello, contraddistinto nell’intero perimetro dalla cinta muraria. Le mura costruite per difendere il paese dagli attacchi nemici sono complete dai classici camminamenti di ronda, sostenuti da un ampia scarpa, un camminamento rialzato nascosto dalla merlatura del castello. I camminamenti agevolano il compito di sorveglianza dei soldati, dall’alto ma ben protetti.
Interessante è la Porta Maggiore ad arco gotico alla base della Torre, del tardo Medioevo, che sovrasta l’antica e unica porta d’ingresso. Da qui si accedeva al cuore del paese su una ripida rampa e un ponte levatoio, oggi sostituiti da un comodo terrapieno laterale. Degno di nota l’orologio e lo stemma di Piticchio, istallati sopra l’arco, realizzati in ceramica del noto pittore Bruno d’Arcevia nel 1991.
All’interno del borgo si può ammirare la chiesa di San Sebastiano, con un imponente Dossale di legno intagliato e decorato, del XVI secolo. Incastonate ci sono tre tele e due tavolette raffiguranti L’ultima Cena, San Sebastiano e Santa Chiara, capolavori di Ercole Ramazzani.
Interessante il Palazzo Carletti Giampieri del ‘700, tipico esempio di architettura civile di pregio, caratterizzato da un bel porticato e da un minuscolo teatro privato che può ospitare fino a 50 persone, costruito nel 1846, molto grazioso. E’ visitabile in occasione delle giornate del FAI.
A Piticchio potrete ritornare bambini grazie al Museo Giocando che ha raccolto più di 4500 oggetti suddivisi in tre tipologie: giocattoli d’epoca, modelli ferroviari e veicoli stradali. Bambole, trenini, aerei, soldatini, miniature.. perchè giocando si impara divertendosi!!
Piticchio a nostro parere è probabilmente il più bel castello / borgo di questo itinerario. Lascia un commento sotto per indicarci le tue preferenze!
Castello di Loretello
Il Castello di Loretello ha origini antichissime che risalgono attorno al 1000. Venne costruito ad opera dei monaci del Monastero di Fonte Avellana, devoti alla Santa Croce. Sempre di loro costruzione il Monastero nel comune di Serra Sant’abbondio nella provincia di Pesaro Urbino, alle pendici del Monte Catria. L’ Ordine è legato alla Congregazione dei Camaldonesi.
Del Castello rimangono le mura esterne percorribili grazie ai camminamenti di ronda, i rivellini e le due porte d’ingresso, rimaste intatte, posizionate ai lati opposti del borgo. Una è la Porta Austera con affianco il grande bastione, l’ altra ha un ponte in laterizio che ha sostituito il vecchio ponte levatoio.
Si possono ammirare le due splendide torri: la Torre di Guardia o di avvistamento, avente tre piani con struttura angolare adatta a resistere ai bombardamenti, e la Torre della Prigione composta da sei piani, con strette feritoie e merli in stile ghibellino.
Da visitare il Museo della Civiltà Contadina, un piccolo museo ricco di storia che ospita attrezzi e oggetti della vita contadina marchigiana.
Castello di Nidastore
Il Castello Nidastore o Nido degli Astori , prende il suo nome dal grande rapace che nel Medioevo veniva utilizzato per la caccia, raffigurato anche nello stemma del paese.
Il Castello è quello più a settentrione degli altri ed è il più piccolo. La rocca è caratterizzata dalla cinta muraria ben conservata, su cui poggiano abitazioni e alcuni palazzi. Il paese è un continuo saliscendi di viuzze, e vi si può ammirare la chiesa di San Sebastiano del ‘800.
La leggenda del Castello di Nidastore narra che nel XV secolo il Conte Raniero di Taddeo divenne il signore assoluto del paese. Il conte impose ai suoi sudditi l’ usanza Lus Prima e Noctis, con la quale tutte le neospose venivano prelevate e portate al cospetto del Conte nella prima notte di nozze. Il popolo si ribellò e decapitò il Conte e la sua testa finì nel pozzo del Castello.
Castello di San Pietro in Musio
Il paese di San Pietro in Musio è piuttosto piccolo. Documenti attestano che le sue origini risalgono al ‘200, ma la fortificazione è più recente e risale al ‘400. La Seconda Guerra Mondiale ha risparmiato l’antica cinta muraria a scarpa completa di camminamenti di ronda, ma è stata meno fortunata la parrocchia che venne distrutta ma poi ricostruita sulla pianta originale.
Fuori dalle mura possiamo ammirare il Santuario della Madonna di Montevago che custodisce al suo interno un meraviglioso affresco del XVI secolo, “la Madonna con il Bambino”, opera dei pittori Venanzio da Camerino e Piergentile da Matelica.
Castello di Palazzo
Il Castello di Palazzo sorge su il fianco del Monte Caudino ed ha una struttura medioevale con possenti mura difensive in pietra e cotto. La struttura urbanistica si sviluppa lungo linee di livello delle pendici del Monte Caudino. Completano la cinta muraria le due porte d’ingresso quattrocentesche. Il cuore del paese è un susseguirsi di abitazioni e antiche case fortificate abbarbicate sulle pendici del Monte. Di notte il borgo assomiglia ad un grazioso presepio con mille luci ed ombre.
La chiesa castellana dei Santi Settimio e Stefano della metà del XVIII secolo è in stile tardobarocco e venne realizzata dai Vici, una famiglia di architetti. All’interno si possono ammirare gli altari in marmo, una tela del ‘700 della scuola veneta e l’Oratorio privato in onore a San Venazio dagli interni affrescati.
Castello di Caudino
Il castello di Caudino è il più recente dei 9 castelli. Si arriva al suo cuore da una curvilinea strada immersa nel bosco. Dell’antica struttura rimane la porta d’ingresso in pietra ad arco a tutto sesto e la torre campanaria affiancata alla chiesa di Santo Stefano. La chiesa, ristrutturata nel ‘700, contiene l’affresco cinquecentesco della “Madonna di Loreto”.
Nei pressi del Castello di Caudino si combatté una memorabile battaglia tra i Guelfi e i Ghibellini nel XIV secolo.
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Mappa Itinerario
Per iniziare, o per concludere questo piccolo tour / itinerario, vi consigliamo una visita ad Arcevia. Scopri cosa vedere e cosa fare ad Arcevia in una giornata.
Dell’itinerario dei 9 castelli come avete scritto il più grazioso è sicuramente Piticchio. Anche di Castiglione consiglio una visita. Infine Loretello è molto carino e caratteristico. Se si ha tempo consiglio una visita “slow” su tutti.
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Consigliatissima la chiesetta di San Ansovino. Per un caso fortunato abbiamo saputo che le chiavi si trovano al vicino bar Zio ce.
Piticchio e Loretello sono i migliori castelli!
Grazie della segnalazione Patrizia!