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Amarche: cosa vedere nelle Marche!

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Anello dei 9 Castelli di Arcevia (Rocca Contrada)

Indice

  • Castello di Avacelli
  • Castello di Castiglione
  • Castello di Montale
  • Castello di Piticchio
  • Castello di Loretello
  • Castello di Nidastore
  • Castello di San Pietro in Musio
  • Castello di Palazzo
  • Castello di Caudino
  • Mappa Itinerario

L’ anello dei 9 Castelli di Arcevia, Rocca Contrada, è un suggestivo itinerario tra i colli marchigiani che si sviluppa all’ interno dell’ esteso comune d’Arcevia, pochi chilometri da Senigallia. Come trasportato da una “macchina del tempo” vi ritroverete a vivere tra fortezze medioevali, circondati da muraglie in pietra, torrioni e ponti.

Elenco dei 9 Castelli di Arcevia:

  • Avacelli
  • Castiglione
  • Montale
  • Piticchio
  • Loretello
  • Nidastore
  • San Pietro in Musio
  • Palazzo
  • Caudino
  • guarda la mappa dell’ itinerario

Rocca Contrada è il nome medioevale di Arcevia. “Monte della Rocca” emerge in uno scritto del 1065, degli antichi documenti attestano la presenza di un insediamento già fortificato sulla sommità del Sasso Cischiano. La Rocca Contrada dominava la Valle del Cesano e i 9 Castelli erano sotto il suo dominio.

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Castello di Avacelli

Il Castello, o Castrum Lavacellorum (il nome deriva da “fonte”), di origini Longobarde fu fondata nel 1248 dalla Rocca Contrada, oggi Arcevia.
Il paese era in una posizione strategica per il controllo della Valle e fungeva da difesa di confine del Ducato di Spoleto.
Dista pochi km dal Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frassasi in una zona rigogliosa di boschi, fossi e torrenti grazie alla presenza del fiume Misa che scorre lungo questa valle fino a sfociare nel Mar Adriatico. Nel territorio sono presenti antichissime chiese, ruderi e un affascinante ponte romano, pedonabile.
Il borgo è protetto dalla cinta muraria in pietra del ‘300. Attraverso un’ antica porta si accede ad una piccola piazzetta e alla Chiesa castellana di San Lorenzo. All’interno ritroviamo un meraviglioso dossale (un oggetto artistico destinato alla parte superiore dell’altare) della metà del XV secolo in terracotta dipinta,” La Madonna della Misericordia”. Immersa nel bosco si può ammirare la Chiesa di Sant’Ansovino del XV secolo, in stile romanico, di proprietà dell’Ordine dei Templari.

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Un post condiviso da Alessandro (@sandrino2) in data: 23 Giu 2018 alle ore 11:52 PDT

Castello di Castiglione

Il Castello del ‘400 è di media grandezza, abitato, e tipicamente medioevale. Il borgo è circondato da mura fortificate in pietra e due porte d’accesso. L’ antica torre di guardia venne trasformata in torre campanaria. Gli edifici più importanti sono la Chiesa di Sant’ Agata e la chiesa di Santa Maria della Piana. La prima è stata ricostruita in stile neoclassico e all’interno conserva la Madonna del Rosario del 1589 opera di Ercole Ramazzani, e un Crocifisso ligneo del XV secolo. La seconda, del XIII secolo, ha una facciata rettangolare e ospita l’affresco di San Sebastiano risalente al 1474, ad opera di Andrea di Bartolo da Jesi.
Da non perdere la caratteristica Festa del Pane dove potrete assaggiare le prelibatezze tipiche del paese, realizzate rimettendo in funzione l’antico mulino e il vecchio forno.( settembre)

Castello di Montale

Il Castello sorge su di un’ altura circolare di 280 metri. La sua nascita risale attorno al 1200 sotto il dominio del Vescovo di Senigallia, conquistata in seguito dalla Rocca Contrada.
Il Castello ha un impianto Medioevale e tutto l’intero perimetro è caratterizzato dai camminamenti di ronda. Dell’antico fortificato è rimasta un’ unica torre di guardia, oggi trasformata in un campanile. Il Campanile è inglobato nella Chiesa di San Silvestro del 1830, salendoci è possibile ammirare un magnifico paesaggio sulle campagne marchigiane.

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Un post condiviso da Cantina Broccanera (@broccanera_wines) in data: 16 Giu 2017 alle ore 8:47 PDT

Castello di Piticchio

Piticchio sorge sull’antica città romana Pitulum, alla somità di un colle. Il borgo quattrocentesco è un incantevole borgo-castello, contraddistinto nell’intero perimetro dalla cinta muraria. Le mura costruite per difendere il paese dagli attacchi nemici sono complete dai classici camminamenti di ronda, sostenuti da un ampia scarpa, un camminamento rialzato nascosto dalla merlatura del castello. I camminamenti agevolano il compito di sorveglianza dei soldati, dall’alto ma ben protetti.
Interessante è la Porta Maggiore ad arco gotico alla base della Torre, del tardo Medioevo, che sovrasta l’antica e unica porta d’ingresso. Da qui si accedeva al cuore del paese su una ripida rampa e un ponte levatoio, oggi sostituiti da un comodo terrapieno laterale. Degno di nota l’orologio e lo stemma di Piticchio, istallati sopra l’arco, realizzati in ceramica del noto pittore Bruno d’Arcevia nel 1991.
All’interno del borgo si può ammirare la chiesa di San Sebastiano, con un imponente Dossale di legno intagliato e decorato, del XVI secolo. Incastonate ci sono tre tele e due tavolette raffiguranti L’ultima Cena, San Sebastiano e Santa Chiara, capolavori di Ercole Ramazzani.
Interessante il Palazzo Carletti Giampieri del ‘700, tipico esempio di architettura civile di pregio, caratterizzato da un bel porticato e da un minuscolo teatro privato che può ospitare fino a 50 persone, costruito nel 1846, molto grazioso. E’ visitabile in occasione delle giornate del FAI.
A Piticchio potrete ritornare bambini grazie al Museo Giocando che ha raccolto più di 4500 oggetti suddivisi in tre tipologie: giocattoli d’epoca, modelli ferroviari e veicoli stradali. Bambole, trenini, aerei, soldatini, miniature.. perchè giocando si impara divertendosi!!

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Un post condiviso da Jajjo 😈 (@___whoisj_ajjo___) in data: 5 Set 2019 alle ore 1:18 PDT

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Un post condiviso da Luca Terence Tombesi (@lucaterence) in data: 15 Giu 2017 alle ore 12:13 PDT

Castello di Loretello

Il Castello di Loretello ha origini antichissime che risalgono attorno al 1000. Venne costruito ad opera dei monaci del Monastero di Fonte Avellana, devoti alla Santa Croce, che hanno realizzato il loro Monastero nel comune di Serra Sant’abbondio nella provincia di Pesaro Urbino, alle pendici del Monte Catria. L’ Ordine è legato alla Congregazione dei Camaldonesi.
Del Castello rimangono le mura esterne percorribili grazie ai camminamenti di ronda, i rivellini e le due porte d’ingresso, rimaste intatte, posizionate ai lati opposti del borgo. Una è la Porta Austera con affianco il grande bastione, l’ altra ha un ponte in laterizio che ha sostituito il vecchio ponte levatoio.
Si possono ammirare le due splendide torri: la Torre di Guardia o di avvistamento, avente tre piani con struttura angolare adatta a resistere ai bombardamenti, e la Torre della Prigione composta da sei piani, con strette feritoie e merli in stile ghibellino.
Da visitare il Museo della Civiltà Contadina, un piccolo museo ricco di storia che ospita attrezzi e oggetti della vita contadina marchigiana.

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Un post condiviso da PieCar (@piecar0351) in data: 25 Ago 2019 alle ore 9:38 PDT

Castello di Nidastore

Il Castello Nidastore o Nido degli Astori , prende il suo nome dal grande rapace che nel Medioevo veniva utilizzato per la caccia, raffigurato anche nello stemma del paese.
Il Castello è quello più a settentrione degli altri ed è il più piccolo. La rocca è caratterizzata dalla cinta muraria ben conservata, su cui poggiano abitazioni e alcuni palazzi. Il paese è un continuo saliscendi di viuzze, e vi si può ammirare la chiesa di San Sebastiano del ‘800.
La leggenda del Castello di Nidastore narra che nel XV secolo il Conte Raniero di Taddeo divenne il signore assoluto del paese. Il conte impose ai suoi sudditi l’ usanza Lus Prima e Noctis, con la quale tutte le neospose venivano prelevate e portate al cospetto del Conte nella prima notte di nozze. Il popolo si ribellò e decapitò il Conte e la sua testa finì nel pozzo del Castello.

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Un post condiviso da Taty Ch (@ch_taty) in data: 21 Set 2019 alle ore 11:17 PDT

Castello di San Pietro in Musio

Il paese è piccolo e documenti attestano che le sue origine risalgono al ‘200, ma la sua fortificazione è più recente e risale al ‘400. La Seconda Guerra Mondiale ha risparmiato l’antica cinta muraria a scarpa completa di camminamenti di ronda, ma è stata meno fortunata la parrocchia che venne distrutta ma poi ricostruita sulla pianta originale. Fuori dalle mura possiamo ammirare il Santuario della Madonna di Montevago che custodisce al suo interno un meraviglioso affresco del XVI secolo, “la Madonna con il Bambino”, opera dei pittori Venanzio da Camerino e Piergentile da Matelica.

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Un post condiviso da marcheincoming (@marcheincoming) in data: 22 Set 2017 alle ore 2:21 PDT

Castello di Palazzo

Il Castello sorge su il fianco del Monte Caudino ed ha una struttura medioevale con possenti mura difensive in pietra e cotto. La struttura urbanistica si sviluppa lungo linee di livello delle pendici del Monte Caudino. Completano la cinta muraria le due porte d’ingresso quattrocentesche. Il cuore del paese è zeppo di abitazioni e antiche case fortificate abbarbicate sulle pendici del Monte. Di notte il borgo assomiglia ad un grazioso presepio con mille luci ed ombre.
La chiesa castellana dei Santi Settimio e Stefano della metà del XVIII secolo è in stile tardobarocco e venne realizzata dai Vici, una famiglia di architetti. All’interno si possono ammirare gli altari in marmo, una tela del ‘700 della scuola veneta e l’Oratorio privato in onore a San Venazio dagli interni affrescati.

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Un post condiviso da Andrea Brunetti (@abrunetty) in data: 9 Mar 2020 alle ore 10:37 PDT

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Un post condiviso da alberto fenucci (@albertofenucci) in data: 30 Gen 2019 alle ore 11:35 PST

Castello di Caudino

Il castello di Caudino è il più recente dei 9 castelli. Si arriva al suo cuore da una curvilinea strada immersa nel bosco. Dell’antica struttura rimane la porta d’ingresso in pietra ad arco a tutto sesto e la torre campanaria affiancata alla chiesa di Santo Stefano. La chiesa, ristrutturata nel ‘700, contiene l’affresco cinquecentesco della “Madonna di Loreto”.
Nei pressi del Castello di Caudino si combatté una memorabile battaglia tra i Guelfi e i Ghibellini nel XIV secolo.

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Un post condiviso da L.C.🌐 (@lucianocasagrande_) in data: 26 Feb 2018 alle ore 8:42 PST

Mappa Itinerario

Per iniziare, o per concludere questo piccolo tour / itinerario, vi consigliamo una visita ad Arcevia. Scopri cosa vedere e cosa fare ad Arcevia in una giornata.

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Filed Under: Ancona, Borgo

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